
Varanasi (nota anche come Benares o Kashi) è una delle città più antiche del mondo ancora abitate, situata nello stato dell’Uttar Pradesh, sulle rive del fiume sacro Gange. È considerata la capitale spirituale dell’India, importante sia per gli induisti che per i buddhisti. Essendo una delle città più importanti d’India vogliamo spendere due parole sulla sua storia prima di consigliarti cosa fare e vedere a Varanasi.
Il nome “Varanasi” deriva dai fiumi Varuna e Assi, che delimitano la città a Nord e a Sud. La città vecchia si sviluppa tra questi due corsi d’acqua lungo il Gange. Nell’antichità, Varanasi era conosciuta come Kashi, dalla radice sanscrita kaś- che significa “splendere”, da cui l’epiteto “Città della Luce”, legata alla conoscenza e alla spiritualità fin dai tempi del Mahabharata e di Buddha. Secondo la mitologia induista, Varanasi fu fondata da Shiva, che vi giunse dopo aver vagato per tempi lunghissimi con la testa di Brahma attaccata alla mano come punizione divina; solo a Varanasi la testa cadde e scomparve, rendendo la città un luogo di sacra redenzione.
Il periodo migliore per la visita di Varanasi è da ottobre a marzo.
Info e costi, che possono variare nel tempo, li trovi sempre aggiornati schiacciando nei link collegati ai siti ufficiali.
Cosa fare e vedere a Varanasi
I ghat di Varanasi
I ghat di Varanasi sono una delle caratteristiche più iconiche della città: lunghe scalinate che scendono verso il fiume Gange, usate per la balneazione rituale, la meditazione, le cremazioni e le cerimonie religiose. Ci sono più di 80 ghat lungo il fiume, ognuno con una funzione e una storia specifica. Il Manikarnika Ghat è il più celebre tra i ghat di Varanasi, noto per le cremazioni di circa 30.000 persone l’anno; per gli induisti, essere cremati qui garantisce il mokṣa, la liberazione dal ciclo delle rinascite. Esistono altri due ghat funerari, uno più piccolo e uno con forni elettrici. Le foto sono vietate: è un luogo sacro e di dolore, dove solo gli uomini partecipano ai riti funebri.

Ganga Aarti di Varanasi
Ogni sera al tramonto, sul Dashashwamedh Ghat di Varanasi, si svolge la Ganga Aarti, un rituale spettacolare in onore della dea Ganga, cerimonia che si svolge anche nelle altre città sacre di Rishikesh e Haridwar. Dodici giovani pandit eseguono una coreografia rituale con grandi lampade infuocate, tra canti, preghiere e suoni di campane. Il ghat si riempie presto, quindi è consigliato arrivare almeno un’ora prima. Dopo il rito principale, vale la pena esplorare i ghat vicini, dove si tengono cerimonie più intime ma altrettanto suggestive.

Kashi Vishwanath Temple
Il Kashi Vishwanath Temple è uno dei templi induisti più sacri dell’India, dedicato al dio Shiva, nella sua forma di Vishwanath (“Signore dell’Universo”). Si trova nel cuore della città vecchia di Varanasi, vicino al Manikarnika Ghat, ed è uno dei dodici jyotirlinga, i luoghi più sacri in cui si crede che Shiva si manifesti sulla Terra come colonna di luce.
Giro in barca sul fiume Gange
I giri in barca sul Gange sono molto popolari all’alba e al tramonto. Al tramonto, l’itinerario tipico parte dal Dasaswamedh Ghat, passa davanti al Manikarnika Ghat per osservare le cremazioni, e torna per assistere alla Ganga Aarti dalla barca. All’alba, invece, si può vedere la vita spirituale dei ghat mentre i devoti fanno il bagno e iniziano la giornata. Le imbarcazioni possono essere a remi o a motore, private o condivise.

Consiglio: contratta sul prezzo, le truffe sono molto diffuse. Ad esempio a noi avevano proposto inizialmente un tour per 80€, dopo avergli risposto letteralmente “siamo turisti, ma non stupidi” il prezzo si è drasticamente ridotto a 4€. Controlla anche l’orologio perché tendono a far finire i tour anche un quarto d’ora prima rispetto al tempo concordato. Noi abbiamo condiviso una barchetta a motore con un altro ragazzo per 40 minuti, pagando 400 rupie a testa (al cambio attuale circa 4,20€). Il prezzo non è fisso chiaramente, ma il giro è lo stesso quindi uno vale l’altro. Sali con chi ti fa meglio, e ti ispira di più.
I vicoli di Varanasi
Godowlia è il mercato principale per souvenir, sete di Varanasi, artigianato e street food. Passeggiare nei vicoli dietro Dasaswamedh Ghat offre un’esperienza intensa, tra suoni, odori, colori e vita quotidiana. I vicoli, ricchi di negozi tradizionali, caffè, profumerie e bancarelle artigianali, sono imperdibili, anche se spesso resi caotici dalla presenza di motorini e clacson, nonostante gli spazi stretti.

Dev Deepawali
Dev Deepawali, conosciuta anche come “la Diwali degli Dei”, è una delle celebrazioni più spettacolari e suggestive che si possono vivere solo a Varanasi. Si tiene ogni anno una quindici di giorni dopo la tradizionale festa di Diwali, in genere nel mese di novembre. Secondo la tradizione, in questa notte gli dei scendono sulla Terra per fare il bagno nel Gange e assistere all’Aarti, rendendo l’intera atmosfera carica di misticismo e devozione.
L’intera città si trasforma: lungo i ghat vengono accese migliaia di diyas, le piccole lampade a olio, che creano un fiume di luce sulle rive del Gange. È uno spettacolo quasi irreale, dove il sacro e il visivo si fondono in una celebrazione collettiva che coinvolge residenti, pellegrini e turisti. Le cerimonie iniziano al tramonto e comprendono canti devozionali, danze tradizionali, offerte rituali e una versione ancora più solenne della Ganga Aarti. I fuochi d’artificio illuminano il cielo notturno e l’atmosfera si riempie di suoni, luci e profumi d’incenso.

Molti scelgono di partecipare alla festa a bordo di una barca, per poter ammirare l’intera scena galleggiando sul fiume: un’esperienza davvero unica, anche se richiede di muoversi con largo anticipo, dato l’enorme afflusso di persone. Dev Deepawali non è solo una festa religiosa, ma un vero e proprio evento culturale, in cui spiritualità, arte e vita quotidiana si incontrano in uno dei luoghi più sacri dell’India.
Assaggiare il lassi
Se ti capita di passeggiare per le stradine affollate, c’è una cosa da fare a Varanasi: bere un lassi. Non si tratta di un semplice lassi. Il lassi di Varanasi è denso, dolcissimo e ricco di sapori che raccontano una tradizione antica. Viene servito in un kulhad, una tazza di terracotta che non solo mantiene la bevanda fresca, ma aggiunge anche un tocco terroso che rende tutto più autentico.
Appena lo ordini, ti arriva questo bicchiere pieno fino all’orlo di una crema bianca e vellutata, sormontata da uno strato spesso di malai – una panna densa che si forma naturalmente sul latte. A volte è profumato con acqua di rose o zafferano, e guarnito con mandorle, pistacchi o una spolverata di cardamomo. In alcuni posti, il lassi viene lasciato riposare quel tanto che basta da sviluppare una leggerissima acidità, che contrasta in modo sorprendente con la dolcezza.
Uno dei posti più famosi dove gustarlo è il Blue Lassi Shop, nascosto in un vicolo vicino al Manikarnika Ghat. È diventato famoso anche tra i viaggiatori stranieri, grazie alla varietà incredibile di gusti – da quelli classici a quelli alla frutta, come mango, banana, o melograno. Noi ti consigliamo quello con lo zafferano e la frutta secca. Se invece vuoi qualcosa di più tradizionale, i locali ti indirizzeranno verso Pehlwan Lassi, dove si beve il lassi come si faceva una volta.

Qui ti lasciamo ancora cosa fare e vedere a Varanasi, se hai più di due o tre giorni a disposizione. La Banaras Hindu University (BHU) è una delle università più grandi dell’Asia, con templi e giardini visitabili. Sarnath si trova a 10 km dal centro, è il luogo dove Buddha tenne il suo primo sermone. Importante sito buddhista con museo annesso. Il Kund di Manikarnika si trova accanto al Manikarnika Ghat, il più importante ghat crematorio di Varanasi. Secondo la tradizione, si tratta di un pozzo sacro creato da Vishnu con la punta del suo disco (chakra), mentre Shiva osservava in meditazione. La leggenda narra che un orecchino (in sanscrito mani = gioiello, karnika = orecchio) di Shiva o di sua consorte Parvati cadde in quel punto, rendendolo un luogo sacro. Per questo il pozzo viene chiamato “Manikarnika”. Si ritiene che le coppie sterili, o le donne che desiderano avere figli, vengano a pregare qui e a compiere abluzioni o rituali specifici per ricevere la grazia divina.
Come arrivare e spostarsi a Varanasi
La zona più affascinante si trova nella parte antica della città, lungo i ghat, e il modo migliore per scoprirla è a piedi. Camminare ti permetterà di immergerti nell’atmosfera autentica dei suoi vicoli intricati, spesso troppo stretti per qualsiasi mezzo. Quando sarai stanco, potrai affidarti a un risciò a pedali, oppure, per tragitti più lunghi, salire su un tuk tuk (chiamato anche “Auto”). Ma tieni a mente: in molti casi, solo le tue gambe riusciranno a portarti dove vuoi arrivare.
Per quanto riguarda il come arrivare a Varanasi ci sono diverse opzioni. L’aereo è consigliato per chi ha pochi giorni a disposizione e più budget. Per noi il treno o l’autobus sono i mezzi migliori, più economici e frequenti. Noi ci siamo arrivati da Agra con uno sleeping bus, cosa che consigliamo. Viaggiare di notte fa risparmiare sull’alloggio e le mille ore di viaggio in mezzo a paesaggi abbastanza brutti. La stazione degli autobus di Varanasi si trova a Est della stazione ferroviaria di Varanasi Junction, da qui con un tuk tuk si raggiunge la zona del Gange – nello specifico zona Assi Ghat dove si trovano la maggior parte degli ostelli.
Da Varanasi ci sono anche bus giornalieri che connettono direttamente la città a Kathmandu, in Nepal.

Dove dormire a Varanasi
Abbiamo viaggiato in India del Nord per due mesi e Varanasi è la città più sporca in cui siamo stati, quindi scegli bene la tua sistemazione. Siamo stati al JPM Paying Guest House perché arrivando durante il Dev Deepawali tutte le stanze erano sold out. La posizione buona vicino ad Assi ghat, ma la camera orribile e sporca. Alcuni hotel che ti suggeriamo sono il Gange’s View, conosciuto anche come la guesthouse preferita da Terzani, il Suryaudai Haveli, con tutte le camere affacciate sul Gange, per un soggiorno più di “lusso” Ganpati Guesthouse.
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